Franco Fontanel,
"decoratore floreale", ma si potrebbe aggiungere senza esitazione l'appellativo di "sognatore". Un sognatore che, però ha fatto del suo sogno una bella realtà.
Da sempre innamorato dei fiori, ho abbandonato gli studi per dedicarmi al lavoro che sentivo mi avrebbe permesso di esprimersi davvero. In effetti, una delle qualità è quella di possedere felici intuizioni, che al momento giusto si realizzano.
Dopo varie esperienze, tutte legate al mondo dei fiori recisi, ho deciso di dar retta all'istinto, facendo affiorare i ricordi d'infanzia: le piccole aiuole curate con amore dalla nonna, le passeggiate solitarie lungo il letto del Tagliamento a due passi da casa, l'osservare lo scorrere del tempo attraverso la natura, vestita di nuovo ad ogni stagione, portando a casa enormi fasci di tutto un po'. Rami spogli, pigne, muschi, ellebori durante la stagione fredda; myosotis, prugni selvatici, noccioli felci e biancospini all'apparire della primavera; rami di buddleya, caprifoglio e fico durante i caldi e lunghi giorni dell'estate; mentre luppolo, soffici frutti di clematide dei fossi, bacche di rosa canina sono il bottino raccolto al sopraggiungere dei primi freddi, quando le terse giornate estive cedono irrimediabilmente il passo all'autunno.
Giunto nel laboratorio, compongo questi doni della natura, cercando, per quanto possibile, di rimanerle fedele. Osservo, studio, elaboro, rispettando ogni fiore, ogni singolo rametto: la loro forma, il portamento, il colore.
Il materiale raccolto è quello che servirà per dare carattere alla composizione, fatta a seconda dei casi e delle stagioni di fiori di serra o di quelli coltivati apposta in giardino o nell'orto. Il materiale che cioè ne costituisce il " fondo", e che a distanza di tempo si ricorderà con più emozione.
Non amo, il cosiddetto "verde ornamentale", che trovo rigido e ripetitivo, senza la morbidezza, la grazia è soprattutto la naturalezza di tante erbe spontanee.
Non ho preferenze per quanto riguarda i fiori ed i miei bouquets sono generalmente monocromatici... Giocati come sono, su non più di due, al massimo tre colori, perché in questo è maestra la natura, mai chiassosa, anche quando, basti pensare a certi prati alpini a primavera, il colore certo non manca.
Forse inaspettatamente, invece, apprezzo ed utilizzo anche materiali "artificiali" come ad esempio la carta, la stoffa, certi tipi di resine: "purché, naturalmente, il risultato sia armonioso e il lavoro ben fatto. Del resto per realizzare determinate composizioni non si può fare altrimenti. Ecco allora le rose di carta crespa in incredibili sfumature di colore che, petalo dopo petalo,compongo personalmente accostando spesso foglie di faggio trattato e tinto; i rami di vischio sintetico, con tutta la grazia (ma la minor deperibilità) di quelli veri; il muschio bianco essiccato che, una volta fatto rivivere, serve per comporre morbide sfere dal sapore e dal colore inconfondibilmente invernale.
La mia professione è quindi vissuta come una passione, non come un'attività. Lo scopo è trasmettere emozioni, sensazioni legate ai ricordi, attimi di poesia.
Franco Fontanel, "sognatore e decoratore floreale"